il Motoclub :: la Storia ::
      
      Il Moto Club Trasimeno "G. Capecchi" di Castiglione del Lago (PG) è uno dei più antichi d'Italia, 
        essendo stato fondato nel  
        1908 da un gruppo di pionieri del motociclismo che si associarono per organizzare il "Circuito 
        del Trasimeno". Ma già le cronache del 1907 riferiscono di una gara definita "famosissima", il 
        che farebbe pensare ad edizioni ancor più antiche. La manifestazione era aperta sia ai ciclisti 
        che ai motociclisti ed in realtà doveva essere una vera e propria festa. Domenica 9 agosto presero 
        per primi il via i ciclisti, alle 5 del mattino, alle 8 partirono i nuotatori per la traversata 
        del lago e finalmente alle 15.00 fu dato il via alla categoria "motociclette leggere", fino a 
        2 cavalli ed un quarto di potenza e alle 17.30 a quelle pesanti "di qualunque tipo e forza". 
       Nessuno 
        ricorda a Castiglione del Lago chi furono i vincitori di queste gare: qualcuno ha fatto il nome 
        diFernando Luschi, ciclista perugino poi scomparso nella Grande Guerra. La seconda edizione del 
        Circuito del Trasimeno si svolse nel 1909, ancora sul percorso di 56 chilometri attorno al lago 
        (logicamente sempre sterrato!); la vittoria andò a Tito Sebastiani che si portò a casa il ricchissimo 
        montepremi di 1.000 lire! Dopo la 2.a Guerra Mondiale, il Moto Club Trasimeno tornò attivo nel 
        1956, organizzando gare di audax-regolaristico e gimkana fino al 1958, anno in cui si svolse una 
        gara di motocross sulla famosa pista tracciata tra il centro abitato e le rive del lago.  
      Dal 1960 al 1966 il sodalizio si dedicò anche alla velocità, organizzando 
        gare nazionali sul Circuito della Collina che videro la partecipazione 
        dei campioni (poi iridati) Walter Villa e Paolo Pileri.Nel 1980 fu inaugurato 
        il Crossodromo in loc. Gioiella che ospitò, nel 1982, la Coupe de l'Avenir, 
        campionato del mondo giovanile di motocross. Nel 1983 fu festeggiato il 
        75.o anniversario della fondazione ed il Moto Club fu insignito della 
        Stella d'Argento CONI al Merito Sportivo.  
      Nel 1988 la pista di Castiglione del Lago è teatro di un memorabile G.P. d'Italia, prima prova 
        del campionato del mondo della 125, che vede l'affermazione del francese Jean Michel Bayle. Seguono, 
        nell'89 e nel '90, due prove degli Internazionali d'Italia con la partecipazione dei campioni 
        di tutte le classi. Nel '93 il Crossodromo di Castiglione del Lago, divenuto nel frattempo impianto 
        comunale e profondamente rinnovato e migliorato sia nel tracciato che nelle strutture, ospita 
        la 1.a prova del Campionato del Mondo classe 250. Nel 1994 il Moto Club Trasimeno riceve la Stella 
        d'Oro del CONI per meriti sportivi ed organizza la 3.a prova dell'Italian Cross International 
        (autentica anteprima mondiale) e la Rievocazione Storica del circuito cittadino di velocità. Nel 
        '95 un altro G.P. iridato, questa volta della classe 125 che vede la vittoria del romano  Claudio 
        Federici, allora poco più che quattordicenne. Nel '96 è la volta del Campionato Europeo cl. 250 
        ma nel '97 si torna a respirare aria di mondiale con il G.P. d'Italia della 500, cilindrata che 
        per la prima volta si esibisce a Gioiella a livello iridato. 
      E' un'altra giornata trionfale per il motocross azzurro grazie ad Andrea 
        Bartolini che, in sella alla Yamaha 400 4 tempi, è il primo italiano a 
        vincere il gran premio di casa della mezzo litro. In questa occasione 
        vengono inaugurate, insieme ad una nuova e più aggiornata fisionomia del 
        tracciato, anche nuove strutture e un paddock ulteriormente ampliato e 
        dotato di servizi. 
      La mezzolitro, che nel frattempo ha soppiantato la 250 dal ruolo di "classe 
        regina", torna infatti a Gioiella nel '99; Bartolini per poco non concede 
        il bis del '97 ma anche su questo gran premio costruisce la sua grande 
        impresa che lo porterà a conquistare il titolo mondiale.  
       E 
        nel primo anno del nuovo millennio la pista di Gioiella è ancora 
        protagonista: si corre ancora una volta la prova italiana della classe 
        500. Stavolta è il belga Joel Smets a dominare nettamente la gara, 
        davanti a Bartolini, che, come avrà modo di dichiarare a fine gara, 
        si trova sempre a suo agio sulla pista  
        lacustre, e al Neozelandese Darryl King. Questa sarà l'ultima gara 
        che vedrà impegnata una sola cilindrata: infatti dall'anno successivo 
        le tre classi correranno nello stesso circuito, proprio come nelle gare 
        di velocità. 
      Come detto il 2001 è l'anno dei Gran Premi con la formula delle tre classi concentrate 
        in un'unica giornata e su un'unica pista. Questo aumenta senza dubbio la spettacolarità 
        e l'interesse: tuttavia, proprio nel momento in cui anche la televisione si interessa al motocross 
        con la diretta (per il momento solo della classe 250), il Gran Premio d'Italia sembra però 
        non doversi disputare, per una serie di motivi organizzativi. Quando tutto sembra ormai rimandato, 
        la Federazione Internazionale assegna, all'ultimo momento, il Gran Premio d'Italia di Motocross 
        2001 nuova formula al Motoclub Trasimeno e alla sua pista. In meno di 100 giorni la struttura 
        ormai collaudata negli anni del Motoclub, sarà in grado di organizzare uno splendido Gran 
        Premio: l'interesse principale è ancora rivolto alla classe 500 dove Smets, campione in 
        carica, e Stefan Everts, un campione ritrovato dopo aver saltato la passata stagione per infortunio, 
        si contendono il mondiale. Joel Smets si aggiudica la prova, ma Everts, con il secondo posto, 
        ipoteca la vittoria finale. Nella 250 è una passeggiata trionfale di Mickael Pichon, il 
        pilota francese già matematicamente campione, davanti all'australiano Chad Reed e al nostro 
        Claudio  Federici, 
        che giunge terzo dopo una bella gara, mentre nella 125 Kenneth Gundersen passa il traguardo davanti 
        a tutti, con Erik Eggens nella piazza d'onore e al terzo posto ancora un italiano, Thomas Traversini. 
      Dopo l'impeccabile prova organizzativa offerta nel 2001, al Moto Club Trasimeno viene assegnato anche il triplo Gran Premio d'Italia della stagione successiva che si disputa il 26 maggio in una bella giornata di sole dopo una vigilia un po' incerta. 
E' una giornata trionfale per il motocross francese che, per la prima volta nella storia, si impone in tutte e tre le classi con Mikael Maschio nella 125, Mikael Pichon nella 250 e Yves De Maria nella 500. Alla fine della stagione la Federazione Internazionale attribuisce al gran premio il titolo di migliore gara iridata dell'anno.
In precedenza Gioiella ospita anche gli Assoluti d'Italia con le classi 125 e Open che vedono trionfare i piloti italiani nonostante la presenza di numerosi assi stranieri. Sul gradino più alto del podio salgono un ritrovato Alex Puzar (un altro habituè della pista del Trasimeno) nella 125 e Chicco Chiodi nella classe Open, vincitore anche nella classifica del Supercampione. 
      Come già preannunciato, nel 2003 a Castiglione del Lago non fa tappa il mondiale ma in compenso si  disputa l'ultima prova degli Assoluti d'Italia (abbinata al Trofeo Supermini) che, davanti a 3.000 spettatori, vede la vittoria di Chicco Chiodi nella 125 e di Cristian Beggi nella Open. Il bresciano fa suo anche il casco tricolore mentre nella categoria superiore (e nella classifica del Supercampione) si impone il toscano Fabrizio Dini. Soddisfazioni vengono anche dal Supermini, con la vittoria del laziale Alessandro Lupino, tesserato con il "Trasimeno" e sportivamente cresciuto a Gioiella. Non mancano nella stagione i consueti appuntamenti con le gare di campionato regione ed interregionale di motocross e minicross ed il Memorial E. Dottori.   
      Nel 2004, ai consueti impegni organizzativi, si aggiunge la 20a edizione
        del Motoraduno nazionale che si svolge il 4, 5 e 6 giugno all'Aeroporto
        Eleuteri. Purtroppo le condizioni meteo non sono favorevoli ma la pioggia
        non scoraggia centinaia di motociclisti che da tutta Italia convergono
        verso il Lago Trasimeno. Per quanto riguarda il motocross, oltre 200
        piloti prendono parte alla 2a prova del Campionato Italiano Senior - Expert,
        manifestazione che finisce per godere di un'elevatissima attenzione da
        parte dei media grazie all'esordio assoluto della nuova Aprilia 4.5,
        affidata al perugino Thomas Traversini. I vincitori sono David Philippaerts
        (KTM) nella 125 e Cristian Beggi (Honda) nella Open. Entrambi i piloti
        si confermano in vetta alle classifiche tricolori.  A maggio il Moto
        Club Trasimeno collabora anche con l'Ufficio di Cittadinanza del Comune,
        la Polizia Municipale e le Forze dell'Ordine all'iniziativa "Metti la
        testa . in moto. Per il piacere di una guida prudente", riservata ai
        giovani neo-patentati. Si tratta di una prova pratica di guida, su un
        tracciato appositamente allestito che consente agli adolescenti di dimostrare
        di aver acquisito tutte le conoscenze necessarie per affrontare la circolazione
        stradale. Il Moto Club Trasimeno ottiene per l'occasione dalla F.M.I.
        la presenza del cosiddetto "camion - scuola", un mezzo attrezzato con
        un vero e proprio "kit" che comprende alcuni scooter Honda, i caschi,
        la segnaletica e tutto quanto occorre per l'iniziativa.
    Dunque i ragazzi che partecipano presentano, al momento dell'iscrizione,
    solo l'autorizzazione dei genitori. Anche nel 2004 Gioiella ospita poi una
    prova dell'umbro-toscano di motocross ed il Memorial Dottori aperto anche
    ai minicrossisti. 
       Negli ultimi quaranta anni di attività, il Moto Club Trasimeno ha organizzato ben 76 gare titolate nazionali ed internazionali di cui 7 campionati mondiali e 2 campionati europei; negli ultimi 27 anni Castiglione del Lago è stato teatro per 24 volte di gare di campionato italiano di motocross ed innumerevoli prove regionali ed interregionali.   
      Dal 1971 al 5 luglio 2006, data della sua dolorosa scomparsa, Presidente del Moto Club Trasimeno è stato Vinicio Rosadi. Suoi predecessori, dal 1955, erano stati Dino Monottoli, Luigi Pulcinelli, Piero Sacco, Fanfano Ruggeri e Giovanni Capecchi (alla cui memoria è intitolato il moto club). 
Con la scomparsa di Vinicio Rosadi si è chiuso un ciclo per il Moto Club Trasimeno. Grazie alla sua opera, continua ed energica, l’associazione ha raggiunto le vette del motocross mondiale; in particolare sua fu l’intuizione di realizzare l’impianto di Gioiella al posto dell’ormai desueta pista del lago. Per ricordare la figura e l’opera di Vinicio Rosadi pubblichiamo il comunicato stampa emesso per la sua scomparsa. 
L’eredità di Rosadi è stata raccolta da un gruppo di dirigenti che sono stati anche i suoi più stretti collaboratori nella fase di massima crescita del Moto Club. Dal 2007 Presidente è Giandomenico Baldi. A questo gruppo spetta il compito di gestire, tra l’altro, le iniziative per celebrare i 100 anni di storia dell’associazione e, nel 2009, il ritorno del mondiale in riva al Trasimeno.       
       COMUNICATO STAMPA
      CASTIGLIONE DEL LAGO –  Al termine di una impietosa malattia, che in poco più di anno  ha stroncato la sua forte fibra, il 6 luglio 2006 è scomparso,  nella sua casa di Castiglione del Lago, Vinicio Rosadi, da circa 34  anni presidente del Moto Club Trasimeno. 
      Nato a Castiglione del  Lago il 20 luglio 1923, Rosadi avrebbe dunque dovuto compiere tra  poco 83 anni; l’11 luglio avrebbe festeggiato anche 60 anni di  matrimonio con la signora Linda che lascia insieme ai figli Licia e  Marco ed ai nipoti. 
      I funerali sono stati  celebrati il 7 luglio alle ore 17.00 presso la Chiesa di S.Maria  Maddalena, preceduti dal corteo funebre che è partito dalla  sua abitazione. 
      Fin dalle prime ore  successive alla notizia sono giunti alla famiglia ed al Moto Club i  messaggi di cordoglio provenienti da tutte le autorità  sportive, primo tra tutti il Presidente della Federazione  Motociclistica Italiana Paolo Sesti. 
      Arruolatosi in Marina nel  1940, Vinicio prese parte ad alcune azioni che gli sono valse la  croce di guerra al valor militare. 
      Alla fine della 2.a  guerra mondiale prese servizio presso il Comune di Castiglione del  Lago dove ha lavorato fino al 1974 ricoprendo il ruolo di  responsabile del servizio Economato. 
      Ma la popolarità  di Vinicio, pur molto attivo nella realtà di Castiglione del  Lago per il suo impegno politico e nel mondo del volontariato, è  indissolubilmente legata all’autentica missione svolta nel Moto  Club Trasimeno. 
      Fin da giovanissimo  appassionato di motori, nel 1965 Vinicio entrò a far parte del  consiglio direttivo dell’associazione e, dopo aver collaborato con  i presidenti Monottoli, Pulcinelli, Sacco, Fanfano e Capecchi (alla  cui memoria è attualmente intitolato il sodalizio) ne assunse  la presidenza nel 1972. 
      Da allora è stato  sempre riconfermato al vertice del “Trasimeno” che, grazie  all’eccezionale mix di doti umane e professionali che tutti gli  riconoscevano, è assurto ai vertici mondiali del motocross. 
      Basta un solo dato per  comprendere l’importanza del Moto Club Trasimeno che dal 1982 ad  oggi ha organizzato ben 9 campionati mondiali e 3 europei (oltre a 24  prove di campionati italiani). 
      Prima ancora di assumere  la Presidenza dell’associazione, Vinicio fu apprezzatissimo  Direttore di Gara, prima sulla pista realizzata lungo le sponde del  lago, al Lido Arezzo, poi a Gioiella, l’impianto permanente  costruito nel ’77 – ‘78 e già nell’81 entrato  nell’orbita delle grandi competizioni internazionali. 
      Con il passare degli anni  Vinicio lasciò la direzione di gara ai sui “delfini” Paolo  Burini e Giandomenico Baldi ma non la gestione del moto club e della  complessa rete di rapporti che c’è dietro alle grandi  manifestazioni sportive organizzate dal moto club. 
      Ogni giorno, per anni, ha  preso posto alla sua scrivania offrendo un contributo decisivo e  forse irripetibile alla crescita del “Trasimeno”. Immancabile al  suo fianco la presenza della segretaria Mara Colligiani, quasi  un’altra figlia per lui con la quale battibeccare di continuo  nutrendo però una profonda stima e rispetto reciproco. 
      Nonostante il passare  degli anni, Vinicio con grande spirito ha sempre fatto fronte a tutti  gli impegni, risultando molto più brillante e innovativo di  tanti altri dirigenti, peraltro enormemente più giovani  (almeno anagraficamente) di lui. 
      Poi il male ha cominciato  a minare la sua salute: nel 2005 riuscì a non mancare alla  cerimonia di premiazione del G.P. iridato disputato a Gioiella il 12  giugno ma il giorno dopo dovette essere ricoverato in ospedale.  Periodi di degenza si sono alternati a fasi più serene e  tranquillizzanti: il 10 settembre partecipò alla cena  ufficiale del secondo gran premio mondiale ospitato l’anno scorso  dalla pista di Castiglione del Lago prima di riprendere un lungo  ciclo di cure. Le sue condizioni di salute sono peggiorate  nell’ultimo mese fino al triste epilogo. 
      Per l’attività  svolta in campo sportivo ha ricevuto il premio “Una vita per il  motociclismo” assegnato dalla Federmoto a ben pochi personaggi (tra  i quali Giacomo Agostini) e le medaglie d’argento e d’oro del  CONI al merito sportivo.       
      *** 
      “L’uomo che dava  del tu a tutti i potenti del motociclismo del mondo”: alla fine era  questa la definizione di sé che preferiva, coniata forse un  po’ tardi (esattamente un anno fa, alla vigilia dell’ennesimo  mondiale) rispetto ad una vita passata a timone del Moto Club  Trasimeno ma forse proprio per questo capace di sintetizzare l’uomo,  le sue passioni, le sue straordinarie doti. 
      Di lui era stato detto  praticamente tutto. Definirlo “Presidentissimo” era ormai  scontato; l’aggettivo “vulcanico” posto a fianco del suo nome  era a dir poco inflazionato; i premi ed i riconoscimenti che gli  erano stati tributati parlavano già da soli. Schivo e un po’  scorbutico per natura ma riscaldato da un cuore d’oro, in effetti  Vinicio dalla sua scrivania colloquiava abitualmente con presidenti e  amministratori delegati, manager e piloti, qualche volta alzava anche  la voce (e se lo poteva permettere) e bastava pronunciare il suo nome  per far capire che si stava parlando di motocross a Castiglione del  Lago. 
      Le  frasi che seguono,  (e che ripercorrono la storia mondiale di Gioiella), sono tratte da  una lunga intervista rilasciata proprio alla vigilia di quel Gran  Premio del 2005 quando il male, sordo e vigliacco, stava purtroppo  già minando il suo fisico. 
      “Le nostre gare  hanno un invidiabile connotato comune, hanno sempre espresso un  vincitore che ha lasciato poi il segno nella storia del motocross.  Gioiella è stata inaugurata nel ’79, con una gara del  Supermotocross e già nell’82 abbiamo ospitato la prima gara  titolata internazionale, la Coupe de l’Avenir, allora una sorta di  “mondiale giovanile”. Ebbene, a vincere fu monsieur Eric Geboers,  poi 5 volte iridato, davanti a Jacky Martens (un titolo anche per  lui) ed al nostro Claudio De Carli. Passiamo all’88, lunedì  di Pasqua, primo mondiale per noi, ospitiamo la 125: alla vigilia  della gara diluvia per un giorno intero, poi entrano in funzione le  nostre ruspe che letteralmente riportano alla luce la pista spalando  migliaia di metri cubi di fango, il pubblico risponde in massa, vince  l’allora sconosciuto francesino Jean Michel Bayle sfoderando uno  stile disarmante da autentico fuoriclasse quale poi si rivelerà.  Marzo ’93, mondiale 250: evento indimenticabile, Greg Albertyn –  campione in carica della 125 – vince davanti ad oltre 20.000  spettatori e si avvia verso il bis nella quarto di litro. Nel ’95  torna la 125 e si verifica un altro evento da ricordare, la  sorprendente vittoria dell’allora ventenne Claudio Federici,  outsider di lusso, che precede un podio tutto italiano composto anche  da Chiodi e Puzar. 1997, ’99 e 2000, tre mondiali della 500 tutti  nel segno di Andrea Bartolini che vince il primo in sella alla  rivoluzionaria Yamaha 4 tempi, è secondo nel ’99 (ma poi  vincerà il mondiale) e ancora secondo nel 2000. Da quei tre  appuntamenti è nata una sincera e cordiale amicizia con Andrea  che tuttora dura e di cui siamo orgogliosi. Anche nel settembre 2001,  per il primo triplo gran premio della nostra storia, siamo chiamati a  fare da “crocerossina” subentrando ad altri organizzatori in  difficoltà (è questa un’altra costante della nostra  storia): il mondo è sotto choc dopo l’attentato alle torri  gemelle ma la manifestazione va avanti, sia pure con il lutto nel  cuore. L’anno dopo replichiamo, a maggio, ed è festa per la  Francia che per la prima volta nella storia vince in tutte e tre le  classi con Maschio, Pichon e De Maria”. 
        
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